QUANDO IL FREDDO E QUANDO IL CALDO ?

QUANDO IL FREDDO E QUANDO IL CALDO ?

A cura di Andrea Mussi, Medico fisioterapista ed Owner Studio Fisioterapico FISIOS PAVIA.

 

Spesso i pazienti sono confusi riguardo l'utilizzo del caldo o del freddo e in che casi.

Quando si usa il freddo e quando il caldo ?

FREDDO:

Il ghiaccio e’ un antinfiammatorio naturale, che crea vasocostrizione ed è  indispensabile utilizzarlo in seguito a traumi, come distorsioni, botte, lesioni muscolari, ma anche tendiniti, questo nelle prima fase quella acuta (48/72 ore)

Da applicare per 20 minuti e non di più, perché potrebbe dare un effetto contrario e mai a contatto diretto con la pelle, e lo si può ripetere più volte al giorno. 

CALDO:

Il calore e’ un vasodilatatore, e serve a vascolarizzare e a velocizzare un processo di guarigione .

Puo’ essere fatto tramite, impacchi caldo umidi o bagni caldi, mai utilizzarlo in fase acuta .

I casi dove utilizzarlo possono essere, su contratture muscolari, situazioni artrosiche o processi di guarigione dei tessuti in una fase post acuta .

Sostanzialmente l'utilizzo del caldo e del freddo va effettuato in funzione del problema, in funzione della zona da trattare, ed anche dal decorso della problematica e  dalla sua insorgenza. 

Consigli:

  • per i traumi sportivi o casalinghi: il ghiaccio è meglio nell’immediato fino alle 72 ore, in situazioni  con presenza di infiammazioni e rigonfiamenti.
  • Per le emicranie: impacchi freddi sopra la fronte, gli occhi e le tempie aiutano a ridurre le pulsazioni dell’emicrania. Mentre un panno caldo, può essere d’aiuto per ridurre gli spasmi del collo che alimentano il mal di testa.
  • In caso di artrosi : il caldo è utile nelle prime fasi della giornata, mentre verso sera se la articolazione è stata utilizzata molto è buona cosa usare il freddo e per attacchi di gotta acuta è preferibile il ghiaccio.

Molta attenzione in caso di patologie con sensibilità alterata o scarsa, come in caso di diabete o della sindrome di Raynaud, temperature elevate possono danneggiare la cute.